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Gli allievi

   Pietro Melegoni fu certo l'allievo che più seguì le orme del suo maestro. Come lui, infatti, amò la musica tanto da farne la sola ragione della propria vita.
   Nato a Bozzolo il 30 maggio 1921, si diplomò in pianoforte a Parma, nel giugno 1941, sotto la valente guida del maestro Carlo Vidusso.
   Nel gennaio 1942 fu chiamato al servizio militare a Mantova presso l'«80° Fanteria» della cui fanfara fu il «tamburino». Durante le ore libere trascriveva le parti per banda, quella banda di cui spesso sostituì il direttore.
   Nel 1945 riprese gli studi di composizione e direzione d’orchestra e sostenne gli esami del 5° e 8° anno.
   Sempre nel 1945, a Parma, sotto la guida del maestro Ferrari Trecate, si unì ad altri due allievi (Umberto Nazari, violino, e Quarto Testa, violoncello) con i quali formò il «Trio di Parma». Quel «Trio» che, dopo un anno e mezzo di lusinghieri successi a Parma e nel circondario, si sciolse perché uno dei componenti si trasferì all'estero.
   Nel frattempo, però, Melegoni aveva cominciato a dedicarsi anche alla scuola. Era diventato insegnante di Musica presso la Scuola di Avviamento di Bozzolo, chiamatovi dal prof. Cerminara dopo l’8 settembre 1943. Ed insegnò fino al 1983, trasferito, dopo Bozzolo, a Castellucchio prima e ad Asola poi.
  Appena andato in pensione, quando avrebbe avuto tutto il tempo per la «sua» musica, per riprendere forse anche a comporre (sappiamo che ha composto, ma la sua riservatezza, la sua umiltà gli hanno sempre impedito di far «sentire», di far conoscere i suoi «pezzi»), lo colse, improvvisa, la morte. Era il 15 dicembre 1983.
  Con Melegoni è giusto ricordare anche gli altri allievi del Maestro Paccini. Pochi, purtroppo, ancora viventi. È attraverso i rimasti che è stato possibile ricostruire l'elenco degli allievi di musica o vocale o strumentale. I tanti anni trascorsi possono però aver creato vuoti di memoria, quindi si chiede scusa se qualche nome risulterà imperfetto e qualche altro addirittura dimenticato.

Accordi RosilideGalazzi Orfeo
Anghinoni AldoGaleotti Maria Luisa
Arini EugenioGandolfi Amedeo
Arini OlivieroGandolfi Umberto
Arini RinaGenniniasi Giuseppe
Avanzi OrieleLazzarini Vera
Barbiani UmbertoManfredini Roberto
Beccari ElisaMelegoni Pietro
Beccari FrancescoPallavicini Remino
Bonseri Luigi
Pancera Giovanni
Bottoli Aldo
Paroli Onorato
Buttarelli Bruno
Parolini Primo
Buttarelli Giorgio
Poli Lucia
Casalini Irene
Rebizzi Leopoldo
Casalini Luisa
Rosa Giovanni
Casalini Stefano
Roteili Attilio
Castelletti MarioRuta Ottorino Salvatore
Cecchini Ada
Saviola Guglielmo
Cecchini Irene
Scipiotti Carlo
Chiodi Arturo
Somenzi Angelo
Chiribella Giuseppe
Vezzoni Gianna
Cominotti Amedeo
Vischi Aldo
Cominotti Onofrio
Visioli Ivano
Fusari Franceso Zangrossi Rinaldo

  Parecchi dei citati furono i componenti l'orchestra d'archi di cui il Maestro Paccini era tanto orgoglioso. Quell'orchestra che (non c'è un documento che lo dimostri, ma c'è chi dice di ricordarlo) si esibì nel 1930 quando nel Teatro Comunale di Bozzolo fu portata in scena la Cavalleria Rusticana che ebbe come protagonista il baritono Luigi Bonseri. E che si esibì pure (diceva il comm. Zangrossi) per due operette: Fior di the (in costume giapponese) e La signora di Lamporecchio (soggetto comico). Per quest'ultima non è stata trovata la data di esecuzione. Forse dopo il 1929. Da allora infatti non sono più stati trovati altri elenchi. Si pensa che nessuno più si sia preso l'incarico di annotare le esibizioni dirette dal Maestro Paccini.
  Anche la Chiesa bozzolese poté spesso godere della musica della locale orchestra d'archi. Le funzioni religiose, specie quelle delle «grandi feste», venivano infatti accompagnate dalle note di vari strumenti abilmente suonati dagli allievi del maestro. Quel maestro che, pur dedicando la massima parte del suo tempo all'insegnamento, continuava a comporre e a trascrivere partiture per banda.