Skip to Content

Per ricordare

  Il decennale della morte poteva essere una occasione per riparare. E così fu.
  Già un anno prima, nel 1954, il comm. Zangrossi creò un «Comitato per le onoranze al maestro Paccini», Comitato che si fece promotore di una richiesta presso l’Amministrazione Comunale: la concessione gratuita e perpetua del terreno necessario per la traslazione della Salma e l'erezione di una lapide. La risposta, positiva, arrivò, firmata dall’allora Sindaco ing. Stefano Casalini (che del maestro era stato allievo) in data 13 gennaio 1955.
  Nel frattempo, il Consiglio Comunale, durante la seduta del 27 novembre 1954, aveva messo all'ordine del giorno: «Intitolazione, al nome del Maestro Giuseppe Paccini, dell'ultimo tratto di via Garibaldi».
  Così, l’11 giugno 1955, dieci anni dopo la morte, i Bozzolesi fecero ammenda.
  I resti mortali di Paccini furono riesumati e collocati in una tomba più degna (lapide con busto in bronzo - opera dello scultore Adelfo Paoletti, allora direttore della scuola d'arte a Mantova e Modena - e parole di don Mazzolali), gli fu intitolata la via compresa tra piazza Europa (allora piazza Mazzini) e piazza Pognani; sulla porta principale del teatro Odeon fu murata una lapide che lo ricorda in occasione del concerto commemorativo al teatro Odeon, con la partecipazione del tenore Tito Schipa, del soprano Margherita Benetti e del baritono Umberto Borghi.
  Dopo, si trovarono altre occasioni per ricordare il maestro: con una santa Messa, un po' di musica e parole di circostanza. Nel 1977, ad esempio. E nel 1981. E ancora nel 1985, il quarantesimo anniversario della morte, quando gli si dedicò un concerto, tenuto alla Domus Romani-Pasotelli, del quale furono protagonisti il maestro organista Palmiro Froldi, il violinista Nicola Spaggiari, ancora una volta il baritono Umberto Borghi e il tenore Ivano Visioli che - come già ricordato - del maestro Paccini fu allievo.
  Ma soprattutto nel 1995, cinquantesimo anniversario della morte, Bozzolo ha sentito il dovere di fare un'altra «restituzione» al suo grande figlio. Vuole, risistemandone la tomba e attraverso la sua musica, mediante un concerto offerto alla cittadinanza, che tutti si rendano conto che Bozzolo ha dato i natali ad «un maestro e compositore di buona vena e di gran mestiere». Quel

Giuseppe Paccini Compositore
(che)
Oltre l'ombra
Vide chiarezze di celesti armonie
Che senza dargli fortuna
Ne consolarono la cecità,
Onorando la sua terra
Che ricomponendone la tomba
Ne tramanda la memoria.