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Il lavoro di trascrizione

l lavoro di trascrizione si è così sviluppato: in un primo momento si è fatto l’inventario dei volumi e delle pagine ricevute, (tre volumi in braille rilegati e una serie di pagine non rilegate) tutte le singole pagine sono state fotografate con particolari tecniche di illuminazione, per accentuare la visibilità dei puntini braille, così da poter lavorare sempre sulle copie  e mai sugli originali. In tutto le pagine elaborate sono state 338.

Volumi

Poi tutti i caratteri braille delle singole pagine sono stati ricopiati manualmente in formato elettronico così da poter avere e riprodurre  anche copia in formato in rilievo. Tutto questo lavoro è stato fatto manualmente in quanto i sistemi di OCR braille non si sono potuti applicare  a queste pagine, perché i caratteri braille sono stati scritti a mano, con il punzone, per cui i simboli risultano quasi mai allineati. Inoltre i punti braille in rilievo non sono stati facilmente leggibili in quanto con il tempo si sono abrasi oppure sono stati schiacciati.  La qualità della carta utilizzata è scadente in  quanto la grana grossa non ha permesso un buon mantenimento in rilievo della punzonatura. A volte il Maestro per formare una pagina utilizzava due fogli di carta tra loro incollati.

Si può notare, nell’esempio sottostante, che i puntini braille non sono correttamente posizionati rispetto alla matrice. In particolare si può osservare il punto 4 del secondo carattere completamente spostato a sinistra, oppure il punto 3 del terzo carattere, spostato a destra.

Errore posizionamento punti

Pertanto si è deciso di svolgere manualmente la trascrizione in formato digitale, carattere per carattere, cercando di volta in volta di risolvere tutte le ambiguità e le difficoltà di interpretazione incontrate, anche sfruttando la possibilità di leggere i segni Braille nella parte posteriore del foglio, ossia leggendo i caratteri braille in negativo.

Vista in positivo

Vista in positivo del foglio

Vista in negativo

Vista in “negativo” del foglio dello stesso frammento, dalla parte cioè dove è stato punzonato

Terminata questa prima fase di copiatura e archiviazione si è passati alla fase successiva di trascrizione e interpretazione del contenuto braille musicale. I tre volumi contengono l’intera opera per voci e pianoforte. Mentre le pagine non rilegate fanno riferimento al secondo atto e contengono parti  orchestrali.

Poiché da una prima analisi è emerso che la maggior parte del materiale braille era riferibile a musica per canto e pianoforte, che il materiale non era completo e che informazioni relative all’orchestrazione erano scarse, abbiamo allargato la ricerche sul territorio al fine di individuare eventuale altro materiale disponibile. In particolare la ricerca si è orientata presso:

  • l’Istituto dei Ciechi di Milano
  • l’abitazione del Signor Eugenio Boschi
  • l’abitazione dei i fratelli Zangrossi

Dalla ricerca effettuata è stato possibile recuperare parti di musiche scritte a mano, per orchestra e per pianoforte, riconducibili all’Opera Déruchette, anche se il titolo riportato in prima pagina era “Gilliat”. Questo materiale è stato di grande utilità per la ricostruzione delle pagine mancanti in braille e per la ricostruzione dell’opera in forma orchestrale.

I tre volumi Braille sono poi stati trascritti nel formato Braille elettronico BMML rispettando la sintassi Braille musicale, secondo lo standard internazionale, stabilito nel 1996. L’operazione di trascrizione non è stato diretto, in quanto la scrittura braille del maestro non rispetta sempre le regole della sintassi braille. Egli spesso usava un linguaggio originale. Dal formato elettronico BMML si è realizzata una conversione nel formato “MusicXML” e da questo formato si è passati alla versione musicale “in nero” (cioè a stampa) utilizzando il programma di editoria musicale “Finale”.

L'opera è stata riprodotta in:

  • stampa Braille
  • stampa braille fotografica”
  • in formato ".mus" del programma Finale e quindi stampata  su carta
  • nel formato elettronico BMML e quindi utilizzabile con il programma BME2 (Braille Music  Editor 2) ciò significa che ora il lavoro del Maestro Paccini può essere consultato elettronicamente da un non vedente

Di seguito riportiamo l'elenco di ulteriore materiale recuperato durante le  indagini e ricerche, non previste, ma che si sono rese necessarie per proseguire l'attività di trascrizione, in quanto da una prima analisi del materiale ricevuto dal comune di Bozzolo è emersa fin da subito la incompletezza di diverse parti dell'opera:

  1. Numero 30 pagine di partiture scritte a mano  per pianoforte e canto prive di titolo, ma con il testo della lirica corrispondente al libretto dell’Opera Déruchette;
  2. Numero 350 pagine di partiture orchestrali scritte a mano. Il titolo della partitura manoscritta risulta diverso (Viene riportato in calce il titolo “Gilliatt”) , ma il contenuto della lirica corrisponde al libretto. Da notare che “Gilliatt” è il nome del principale personaggio dell’Opera Dèruchette. Inoltre le linee melodiche di entrambe le partiture (braille e in nero) in generale corrispondono.
  3. L’intera Opera intitolata “Alessandra”, del maestro Paccini, per pianoforte e canto. Questo documento, sebbene non abbia nessun collegamento con l’opera Déruchette” è stato di utilità per comprendere maggiormente lo stile adottato dal maestro, soprattutto quando è stato necessario integrare alcuni frammenti.

Dalla ricerca sono poi emersi altri documenti che sono stati utili per la ricostruzione storica dell’attività artistica del maestro. Per esempio una serie di documenti relativi alla sua permanenza presso l’istituto dei ciechi di Milano; il tentativo di poter insegnare presso lo stesso l’istituto; e poi una serie di documenti che mostrano il suo impegno presso il comune di Bozzolo con la scuola di musica per ragazzi in cui operò per circa 20 anni.